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L’intersezione sessismo/razzismo. Rete di Donne contro la Violenza.

Parlare di donne è sempre un compito arduo, difficile da accantonare in qualche angolo polveroso. Ti senti in dovere di riflettere nel modo più intelligente possibile prima di discutere su una qualsiasi questione che abbia come soggetto la figura femminile. E se il compito poi è quello di parlare di problematicità specifiche sulla questione femminile allora l’impegno deve essere ben più serio. Da sempre sottoposte a un destino di sottomissione, tra luce e ombra di una vita fatta di esperienze più o meno dolorose. Poco rispettate o maltrattate da un sistema secolare creato a loro sfavore, sono spesso vittime di violenza fisica o psicologica. Cosa si può fare in loro sostegno? E’ lei in quanto donna e immigrata? Tanto più complesso il problema diventa tanto più necessario è il dovere di realizzare progetti ad hoc da parte di associazioni e istituzioni locali.

Sostenere le donne con una storia di violenza e immigrazione alle spalle è alla base del progetto “Intersezione, sessismo/razzismo. Rete di Donne contro la Violenza”. Al centro c’è l’amplificazione della violenza che grava a più orizzonti, per cui il bisogno di partire analizzando e approfondendo lo studio del problema – spiega una delle promotrici del progetto. “E’ importante evidenziare la trasversalità della problematica della violenza sulle donne, e in particolare sulle donne migranti, proponendo un modello di visione e azione Intersezionale che comprenda la sovrapposizione delle categorie razzismo/sessismo, per affrontare la complessità delle molte forme di violenza sulle donne” – continua, raccontando l’andamento del progetto, interrotto temporaneamente per via dell’emergenza Covid 19. Il progetto, frutto della collaborazione delle associazioni IParticipate, Associazione Arcobaleno Solidarietà, Antropologiche, con il sostegno di Nosotras, DIM-Donne in Movimento , Comune di Scandicci.

Una prima presentazione del progetto è stato realizzato il 31 Ottobre 2019, durante la Giornata di Studi “Intersezioni attuali: Generi, Migrazioni, Intercultura”. L’iniziativa, finanziata con i fondi CESVOT, si è svolta presso il Polo Universitario delle Scienze Sociali a Firenze, nell’ambito del Festival dei diritti. Giornata molto partecipativa con interventi degli operatori delle varie associazioni, docenti e ricercatrici che hanno messo in evidenza la necessaria formazione di una rete tra le associazioni ed enti del territorio per contrastare il fenomeno. Andando ad analizzare le strutture sociali e culturali che generano la violenza nelle donne per andare a sviluppare una rete consolidata con percorsi integrati di inclusione sociale e di autonomia per queste donne in difficoltà.

La continuità del progetto vedeva la realizzazione di workshop in modalità Word Café Open Space Technology con lo scopo di individuare meccanismi culturali e sociali che producono la violenza sulle donne. Questa modalità di ricerca “in campo” con il coinvolgimento diretto dei partecipanti e un continuo confronto con loro dá la possibilità di osservare il problema a più livelli. Gli elementi audiovisivi come la proiezione di documentari, di testimonianze e di case studies permettono di capire a fondo la strutturazione e il perché dello sviluppo di una violenza intersezionale. Le giornate di workshop andranno poi a sviluppare delle linee guida su come costruire uno strumento condiviso tra le figure professionali del settore, operatori,associazioni ed enti del territorio, dando il via a migliori pratiche per rafforzare la rete e la coesione sociale con lo scopo di raggiungere dei risultati concreti. Con l’avvento di una pandemia globale anche noi siamo stati costretti a sospendere temporaneamente tutte queste attività e riprendere non appena il tempo ce lo permetterá.